Questo libro è la prima sistemazione teorica e storica di un modo nuovo di porre i problemi classici della filosofia e dell’epistemologia: “che cos’è la conoscenza?”, “che cos’è l’intelligenza?”, “come si sviluppano l’intelligenza e la conoscenza nel bambino, nell’adulto, nella comunità degli scienziati?”, “che rapporto c’è fra vita e conoscenza?”, ecc. Questo nuovo modo si delinea a partire dall’evento che più caratterizza il nostro secolo rispetto all’intera storia del pensiero umano: la nascita delle scienze che studiano sperimentalmente la conoscenza stessa, nonché la costruzione di artefatti intelligenti, i computer. Quello che qui viene presentato, circa la natura della conoscenza e il suo rapporto con la realtà, è il punto di vista costruttivista. Il costruttivismo, di cui questo libro fornisce una completa e chiara ricostruzione storica e fondazione teorica – a partire dal suo primo delinearsi nella biologia e nella psicologia del nostro secolo fino ai giorni nostri -, è la prospettiva filosofica originale proposta dalla nuova scienza della mente e si incontra in un dialogo fecondo con la fenomenologia e l’ermeneutica.
Il libro è stato pubblicato in italiano e portoghese.
“[S]olo considerando queste prime radici [dell’epistemologia genetica e sperimentale] e rivisitandone la problematica possiamo avere una visione nuova di strumenti teorici e concettuali destinati altrimenti a rimanere nascosti. Un tale esercizio di rilettura per poter guardare nel futuro – un esercizio, quindi, non di condiscendenza alla storiografia ma di previsione creativa – è ciò che Mauro Ceruti ci fornisce qui per la linea dell’epistemologia genetica creata da Piaget. Le sue riflessioni non sono una mera ripetizione romantica dei punti di vista di Piaget. Questo testo ci fornisce un modo per illuminare la biologia e la scienza cognitiva attuali attraverso una rilettura delle loro radici.”
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