In questo appassionato dialogo sulle radici della sofferenza e del male, Mauro Ceruti e Giuseppe Fornari riprendono la metafora agostiniana della Città di Dio contrapposta alla Città puramente mondana. Nell’età della globalizzazione, gli autori costruiscono il prospetto delle “due paci”: non solo la pace umana degli uomini di Stato, che devono pur sempre ricorrere alla forza, ma anche la pace divina, che costituisce il bene comune delle tre grandi religioni monoteistiche dell’Occidente. È nella figura di Gesù che si coglie la singolarità in cui si riassume il senso della storia e da cui si dispiega la prospettiva di una società senza capri espiatori. Solo un’utopia? Ceruti e Fornari non lo credono. La loro rilettura della nietzschiana “morte di Dio” diventa qui la premessa per una disamina delle concrete speranze di una pace fra Terra e Cielo stipulata in nome della giustizia, ma nutrita di carità. Questo libro si raccomanda non solo alle persone di una qualche fede, ma a chiunque si senta turbato dallo spettacolo della violenza e quindi legittimamente ripeta Inquietum est cor nostrum.
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