Un omaggio a un uomo straordinario e a un intellettuale di fama mondiale, che con il nostro paese ha da sempre un legame del tutto speciale. Cento firme italiane, espressioni di una molteplicità di campi del sapere, sono qui riunite per celebrare i 100 anni di Edgar Morin. Brevi ritratti di un grande umanista, che della sua opera e della sua persona restituiscono nel loro insieme un affresco inedito. Cento e più ragioni per onorare lo studioso, il maestro e l’amico, che oggi, nel pieno di questa gravissima crisi mondiale, indica l’orizzonte di un nuovo umanesimo planetario e continua a motivare alla resistenza contro ogni forma di barbarie, per costruire insieme reti e oasi di solidarietà, di fraternitaÌ, di pensiero creativo. Per uscire, insieme, da questa “Età del ferro dell’Era planetaria”.
“Alla fine della guerra, l’Italia fu il mio primo desiderio, il primo luogo dove fare un viaggio. Fin dall’infanzia cantava in me l’aria di Mignon nell’opera di Ambroise Thomas, come se quest’aria mi regalasse la nostalgia di un paese natale perduto.
Connais-tu le pays où fleurit l’oranger…. C’est là, c’est là que je voudrais vivre, aimer et mourir!… C’est là, oui, c’est là!…
E quel ‘là dove vorrei vivere, amare e morire’, che già mi sconvolgeva, con l’età mi attanaglia sempre più le viscere e mi rende umidi gli occhi.”
Video dell’incontro svoltosi il 2 luglio all’Unesco, a Parigi, per celebrare il 100° compleanno di Edgar Morin, nato a Parigi l’8 luglio 1921.
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